Primo caso a Palermo: la Cassazione ha deciso che in caso di phishing, la banca non dovrà risarcire il cliente.



La corte di cassazione con ordinanza n° 7214/2023 ha deciso che la banca non dovrà risarcire il cliente in caso di phishing se il sistema di sicurezza informatica risulti efficiente; questo è quanto è successo a Palermo in queste ultime ore.

Secondo i giudici di primo grado la banca doveva risarcire il correntista truffato tramite un' operazione di bonifico online di 6 mila euro in quanto non erano state adottate << tutte le misure di sicurezza tecnicamente idonee a prevenire danni come quelli verificatisi in capo agli attori>>.


I giudici di secondo grado hanno fatto ricorso in appello ribaltando la decisione del Tribunale di Palermo sostenendo che la banca ha adottato un sistema di sicurezza efficiente impedendo l'accesso ai dati personali del correntista da parte di terzi così da sollevare la banca da ogni responsabilità in caso di phishing.

L' utilizzo del servizio online della banca in oggetto avviene tramite dei codici segreti in possesso del cliente e sconosciuti al personale, inoltre secondo l'informativa online riportata nel sito della stessa vengono fornite le informazioni necessarie per evitare le frodi informatiche.

In questa informativa viene precisato che la banca non chiede mai codici personali tramite messaggi, e-mail o telefonate, e che durante l'iscrizione, il cliente risulta essere responsabile della custodia e del corretto utilizzo dei codici e della chiave di accesso al servizio, motivo per cui la corte d'appello ha rigettato il ricorso del correntista.

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